5 giugno
Ci sono cose difficili da raccontare...cose che si vivono in ospedale...sensazioni, emozioni..incontri...
Il pianto di lucy:
Vorrei sfogarmi anch'io,
Piangere, dire che non ce la faccio più a vederla così sofferente, stanotte le si sono gonfiati gli occhi e le fanno male, l'antidolorifico non funziona...il cuore ha frequenza molto bassa e non si capisce come mai.
Sento che le cose si accumulano e mi sembra di non riuscire a sopportarne il peso che appare enorme questa volta....
Non poterle lenire le piaghe
Dover sentire quel rantolo atroce...
Mi rimbalzano in testa le parole del brano registrato per il Gen Verde in questi giorni, sulla passione, vissuta con gli occhi di una madre, Maria.
Sembra che io debba sperimentare sulla mia pelle quelli che saranno i fondamenti del mondo di lucy...
Arrivano segnali chiari...
Mostrare la fragilità...essere pazienti ...sorridere nel dolore...
Mi giro quando sto per cedere alle lacrime e cosa vedo?
Il minuscolo piedino del bimbo di un mese qui a fianco...con il dito pollicione che si muove nel buio... illuminato di rosso...il saturimetro, posizionato sul piede fa effetto faro nella notte e mi viene da ridere...ma dove siamo?
Lucy si addormenta finalmente almeno per un poco starà tranquilla, con le garze bagnate sugli occhi.
Provo a dormire anch'io...
Passa il medico di guardia, scandagliamo ogni possibilità per trovare un senso logico...abbiamo percorso ogni strada, attendiamo il domani.
Maria ti affido mia figlia...
ma lucy non è tua figlia è figlia della luce risponde una voce dentro di me.
D'improvviso ricordo di quando abbiamo scelto di accompagnarla in questa vita, di tenerle la mano, allora dicevamo per il tempo che ci è concesso di vivere con lei.
E mi sento più tranquilla.
Affidarsi, con le braccia aperte spalancate e lo sguardo sempre fisso verso il cielo.
Tutto si incarna nella vita.