Parole preziose
Chissa’ se riuscirò mai ad arrivare in fondo alla lettura del sito di Lucy.
Ieri sera ho iniziato, e a metà un “groppo” dentro mi ha fermato.
Questa mattina ci ho riprovato e mi sono bloccato ancora prima.
D’altronde da quando Giò mi ha dato la notizia sono rimasto incredulo, incredulo e disorientato di fronte ad un evento più grande di me, e l’evento è Lucy, Lucy e Voi.
Non è stato difficile all’inizio immedesimarsi nel vostro stato d’animo.
Il ricordo è andato subito a quando aspettavamo prima Pietro e poi Angela e a quell’ecografia in cui ti dicono se tutto va bene, ….. e alla sensazione di avere passato il più grosso esame della vita !
Invece voi c’eravate dentro, e in tutta sincerità il mio primo sentimento è stato quello della tristezza.
Tristezza per tutto quello che poteva essere e non sarebbe mai stato, e per quello che sarebbe stato e non doveva essere.
Nelle nostre parole ricorreva un unico pensiero: “dobbiamo star loro vicino”, ma il sentimento, almeno per me, era, scusatemi, quello di chi assiste un malato.
L’unica certezza era che sarebbe stato un approccio sbagliato, ma quello in quel momento era l’orizzonte.
Giò mi diceva “guarda che Anna sta reagendo molto bene”: già, ma cosa vuol dire ?
Cosa può voler dire “reagire bene” ad un evento così grande, per il quale non si può mai essere preparati abbastanza !
Non avevo parlato direttamente con voi, non volevo farlo, non ne avevo la forza, meglio… non ne avevo il coraggio, preferivo il tramite della Giò.
Ha iniziato a martellarmi nella testa un sms scritto dall’Anna a Giò, dopo aver conosciuto la seconda sindrome: “Non cambia niente, sempre avanti nella luce”, parole inconfondibili dette da Anna, di quelle che lasciano il segno. E intanto la cosa stava lavorando dentro.
Poi ci siamo visti, ……quella passeggiata ad Avesa ……. i sentimenti condivisi …….. poche parole che escono in libertà.
Ho iniziato a capire – se così si può dire – meglio a intuire che c’era stato qualcosa di grande a cui vi siete aperti, grande, troppo grande perchè io mi ci potessi misurare.
E ancora mi sento inadeguato e - lasciatemi passare il termine – indegno per poter condividere fino in fondo con voi i vostri sentimenti, di cui voi invece ci avete fatto dono.
Si, ci avete aperto il vostro cuore, con tutto quello che c’e’ dentro, incredulità, amarezza, fatica, speranza, amore, proiezione, slancio nuovo e freschezza, e non potevamo restare insensibili.
Avete scardinato tutto quello che si poteva, le nostre egoistiche certezze, le posizioni conquistate, la strada che credevamo di avere fatto, il nostro bagaglio di esperienze, di cui pensavamo di poter fare tesoro nei tempi peggiori, la capacità di valutazione e quella dose di creduta “saggezza” che la vita distribuisce a compensazione degli anni che toglie.
Tutto questo è entrato in crisi di fronte alla semplicità con cui vi siete aperti alla vita.
E credetemi non mi sono ancora ripreso, e ..……non vorrei riprendermi se riprendersi significa tornare al “vecchio” che c’è dentro me, non cogliere al volo il treno di chi ti fa vedere le cose in modo nuovo, in modo più autentico.
Avverto la grande capacità di amare che c’è in voi, la grande capacità di lasciarsi trasportare dalla forza dello spirito; come rabdomanti voi sentite istintivamente da dove proviene l’energia della vita, e vi sapete naturalmente indirizzare. E’ un grande dono quello che avete, un grande carisma. Ne ho la certezza; troppe esperienze abbiamo trascorso insieme, troppe cose sono state condivise perché possa sbagliarmi.
E pensare che ….….volevamo essere noi a starvi ………vicino, ad…….aiutarvi !
No so se, nonostante le intenzioni, riusciremo a farlo, non so se saremo veramente capaci di metterci al vostro fianco, nel senso pieno della parola.
Sarebbe già molto se incominciassimo a guardare in modo nuovo i nostri figli, cercassimo di guardare la vita con i loro occhi, come avete fatto voi con Lucy.
Non è retorica. Soprattutto nel rapporto con i figli, è molto facile lasciarsi prendere la mano dalle proprie certezze, credere, magari in buona fede, di avere la ragione dalla propria parte, non mettersi mai seriamente in discussione, perché noi li abbiamo generati, noi abbiamo la responsabilità su di loro, noi non possiamo cedere, non possiamo assecondare i loro capricci giovanili che…….. poi - si sa - passano…….
Grazie per aver risposto in maniera così libera al richiamo della Vita, per averci dato, forse inconsapevolmente, una nuova chiave di lettura della nostra vita, per averci aperto gli occhi, per averci aiutato a guardare la vita dalla prospettiva dei nostri figli, ad amare i loro “capricci giovanili” ……..prima che passino.
Lo so che non è stato, non è, e non sarà facile per voi.
Voglio dirvi che siamo al vostro fianco, non con la retorica delle parole, ma con la garanzia della nostra lunga e sincera amicizia.
E un’ultima cosa: mi accorgo che ho parlato più di noi che di voi, ma in fondo l’avete scritto sulla prima pagina del sito,
“…con il desiderio profondo, impresso nell’anima, di poter forse, un giorno, essere di aiuto a qualcuno”. Non pensavate certo a noi, ma senz’altro eravamo anche noi ad averne bisogno.
Un abbraccio
Alberto
Caro Alby, è difficile rispondere alla tua mail...
l'unica cosa che sentiamo è dirvi quanto siete stati e siete importanti per noi, tu, la Gio, Pietro e Angie, che sono per noi, permettimi di dirlo, come figli acquisiti.
Ci sono persone che vivono ogni giorno cose molto difficili..
non si pensa mai che possano accadere anche a noi, ma in realtà fanno parte della vita.
Noi abbiamo accolto, abbiamo detto sì, questo è vero, ma il nostro "coraggio" non è un nostro merito, bensì nasce dalle preghiere di tutti quelli che ci sono stati vicini e dalla Grazia che abbiamo ricevuto, che ci ha fatto reagire e vedere dentro quello che ci sta succedendo.
Grazie delle tue parole e di esserti aperto con noi.
Un abbraccio grande.
Anna e Gianlu