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Una piccola storia

CAPITOLO PRIMO: Luccyolina e il bebè

Era una notte d'estate, quando spiegò le sue piccole ali per la prima volta.
Soffiava una lieve brezza calda, e la luna guardava il mondo dal cielo, sorridendo.
Luccyolina, questo era il suo nome, era piccola, un buffo visetto paffuto, due occhietti semichiusi e una minuscola sfera di luce tra le manine.

Luccyolina

Sapeva giá in che direzione volare, era come se l'avesse sempre saputo...come se, nonostante fosse ancora così giovane, la sua strada fosse giá segnata.
Sbatteva le ali in modo strano, irregolare, e il suo volo era goffo, insicuro.
Eppure Luccyolina era felice, felice di essere nata e di poter finalmente volare libera.
Tutto intorno, i prati, le piante, il cielo, erano per lei una meravigliosa novità.
La notte, col suo manto nero, avvolgeva la terra.
Ma lei non aveva paura, in fondo il mondo da cui proveniva non era molto diverso.
Superando il grande prato a sud della vecchia quercia, raggiunse la strada, sobbalzando di quà e di là.

Luccyolinafiori-1

Era una piccola strada sterrata, costeggiata da uno steccato di legno basso.
In fondo, una casa, bianca, con il tetto spiovente.
Luccyolina si strofinò gli occhi, e sbattendo più in fretta le ali, raggiunse la finestrella più alta.
Attraverso le tende socchiuse vide un neonato che dormiva.
Luccyolina spense la sua sfera di luce, si rannicchiò sul davanzale, in un angolo e si addormentò.

Luccyolinaquandoenotte

ll giorno dopo il cielo era coperto, minacciava un gran temporale.
Un pianto disperato fece sussultare Luccyolina che si svegliò improvvisamente.
La finestra era aperta, ed il piccolo bambino, solo nella stanza, si agitava dalla culla.
Luccyolina raccolse la sfera, prese la rincorsa....e si infilò dritta dritta nella stanza.
Con circospezione si avvicinò alla culla...E fu allora che lui la vide.
Ma invece di spaventarsi, il piccolo la guardava con curiosità.
Luccyolina stringendo gli occhi e soffiando con energia sulla sfera, accese la sua luce.
Gli occhi del bambino si fissarono incantati sulla fonte luminosa davanti a lei.
“Ciao.” Gli disse” Io sono Luccyolina, ma puoi chiamarmi Lucy.”
Con una smorfia divertita il neonato iniziò ad agitare le manine verso di lei.
Allora Lucy si avvicinò piano piano, e staccando una pallina di luce dalla sfera, la spinse fino al cuore del piccolo.
Dalla luce si diffuse immediatamente  un grande calore che trasformò il pianto in sorriso.

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“Non sarai mai più solo, la mia luce sarà sempre con te.”

Lei lo sapeva.
La sua missione era quella.
E girando su se stessa, si illuminò tutta, ridendo felice.
Luccyolina prese il volo, mentre fuori la pioggia cadeva ininterrotta.

Luccyolinaconlapioggia

CAPITOLO SECONDO: L'uccellino Lino

Non c'era niente che Luccyolina amasse più dell'arcobaleno.
Sedeva per ore a guardarlo finché non scompariva.

Luccyolinasenzasfondo3

E subito il canto ricominciò, prima piano, poi sempre più forte.
Dal nido si vedeva sbucare un piccolo musetto, un uccellino con il becco all'insù.
Luccyolina si avvicinò piano piano, per non spaventarlo.
“Hey, disse, perché sei triste?”
L'uccellino smise subito di cantare e si girò verso di lei.
“Chi sei?” Le chiese.
“Il mio nome è Luccyolina. E tu, come ti chiami?”
“Io non ho ancora un nome..sono nato solo oggi..”
Corrucciando la fronte Lucy si mise a riflettere “Beh...facciamo così, ti chiamerò Lino.
“Che bello, grazie...la mia mamma sta cercando del cibo, e io sono qui tutto solo.
“Oh...poverino! Vedrai che tornerà presto. Che ne dici se rimango un pò con te?
“Magari...Sì, sì resta!”
E i due si misero a giocare con le foglie e i rametti, nel nido.
All'imbrunire, Luccyolina si strofinò gli occhietti e soffiando sulla sua sfera, illuminò tutto intorno.
“Senti Lino, si è fatto tardi, ora devo andare...”Gli disse. “Mi aspetta un altro viaggio.
Ma..tieni. Con questa piccola luce, starai al caldo e tranquillo.”
Luccyolina staccò una pallina dorata dalla sua sfera e gliela mise  proprio sopra al cuore.
Lino felice,  intonò un canto meraviglioso per ringraziarla.
Immediatamente tutti gli uccelli che si trovavano nelle vicinanze, accorsero ad ascoltare le sue note piene di gioia.
E fu così che Lino si fece dei nuovi piccoli amici.

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